Philips 239C4QHWAB Miracast; il mirroring si fa anche in Wi-Fi - Analisi sul campo

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Analisi sul campo

Nel corso dei nostri test andiamo a valutare anche il comportamento generale del monitor nelle classiche funzioni di utilizzo e quindi andiamo a stilare un piccolo resoconto che non può essere immune da considerazioni anche soggettive.

In ambiente desktop non vi è nulla di significativo da segnalare. La risoluzione di 1920x1080 pixel è ormai diventato il minimo sindacabile, data la ormai presenza di rilievo di soluzioni WQHD e Ultra Wide, senza considerare la moda del momento, ovvero i display 4K da 3840x2160 pixel. Il software SmartControl presente nel CD fornito è molto completo e per l’adattamento di più finestre aperte risulta molto pratica la funzione SmartDesktop che crea una piccola icona nella barra degli strumenti in qualsiasi finestra attiva. Questa potrà essere poi facilmente posizionata nella zona di interesse dopo aver scelto la suddivisione voluta.

SmartControl 07

Buona risulta la calibrazione del Philips 239C4QHWAB, il che permette di dilettarsi anche in editing amatoriali e farsi apprezzare anche in altri ambiti come nei film. Come abbiamo potuto vedere nel capitolo precedente, però, l’esemplare che ci è giunto in test presenta alcuni fasci luminosi. Questi si presentano anche nella barra in basso ed è facile notarli con le bande nere tipiche dei film.

Film

Lato game la sostanza non cambia. Abbiamo appurato con i test precedenti che il tempo di risposta è sufficiente per i videogiocatori che non cercano elevatissime prestazioni e infatti il Philips 239C4QHWAB si comporta come altri monitor dello stesso settore. I setting più veloci dell’overdrive magari avrebbero potuto essere più spinti, anche andando incontro a qualche occasionale reverse ghost, in modo da diminuire ancora il tempo di risposta e lasciare all’utente finale la scelta del setting ricercato. La giocabilità rimane in ogni caso più che sufficiente con ogni preset e abbiamo preferito optare per la modalità “il più veloce”.

Game

Gli speaker audio sono integrati nella base di sostegno come abbiamo già accennato, ma la qualità lascia molto a desiderare, per usare un eufemismo. A prescindere dalla potenza in uscita, che comunque non è bassa trattandosi di speaker, l’ascolto fa rimpiangere anche cuffie da 5 euro. In genere non andiamo a valutare in modo rilevante l’audio integrato nei monitor, dato che la stragrande maggioranza degli utenti utilizzerà un set dedicato o un headset di discreta qualità, ma in questo caso, visto che il monitor può veicolare l’audio proveniente dal dispositivo mobile (che sia via Miracast o porta MHL), avremmo preferito una qualità che fosse come minimo paragonabile ad altre soluzioni confrontabili.

Corsair